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Alessia (Nereya)

 
 
Salve Williny se siete amanti del GDR opggi vi presento una fan del genere che mischia original e cosplay. Entrerete sicuramente in un mondo di pura fantasia,leggere per credere.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Allora, cominciamo. Presentati
Ciao a tutti! Mi chiamo Alessia, sono una ragazza di ventotto anni, vengo dalla provincia di Milano e ho come tutti degli hobby e delle passioni… guarda caso, anche il cosplay!
 
 
Chi è Alessia?
 
Alessia è il mio nome reale, quello della ragazza che vive tra casa e lavoro e lavoro e casa, soprattutto ultimamente.
 
 
Ah non è la ragazza della porta accanto
Che viene sempre a chiedere lo zucchero
 
Decisamente no. Quelle sono carine, simpatiche, gentili. Io non ho peli sulla lingua, dico le cose come le penso, ho mille problemi e piuttosto che andare a chiedere lo zucchero mi faccio un chilometro a piedi fino al supermercato!
 
 
 
Hai un nome d’arte come il quale vieni riconosciuta? E se si come nasce?
 
Seppur ogni mio personaggio abbia un suo nome e un minimo di definizione, il mio nome d’arte è “Nereya”, e le persone che mi conoscono negli ambiti un po’ più geek mi chiamano così piuttosto che “Ale” (ed è sempre molto comico perchè rispondo pure subito).
E’ nato quando avevo 17 anni e facevo il liceo scientifico. Cercavo un emulatore di pokèmon rosso in internet, e ho trovato quello che sarebbe diventato il mio primo GDR by chat nonchè la porta alla perdizione nel mondo del gdr e dei cosplay. Dovendo creare un personaggio mi serviva un nome, e sfogliando casualmente quel mattone del dizionario di latino “IL” mi son comparsi i termini legati alle nereidi, e da lì inglesizzandolo un poco ho creato il nickname “Nereya”.
Ad oggi se vedete una Nereya in internet, il 99% delle volte sono io.
 
 
Mentre il cosplay, come nasce la passione per questo mondo?
 
Fa sempre parte della storia del nome.
Ho iniziato con i GDR by chat, poi mi si è aperta la possibilità di fare gioco di ruolo dal vivo, un’esperienza emozionante che già di per sè mescola attenzione al costume e interpretazione. Lì ho imparato, e nel mentre ho partecipato alle prime fiere: l’idea di mettermi in costume in mezzo alla gente piuttosto che in una location chiusa dove dovevo seguire una storia non mi dispiaceva, e così ho scoperto e capito di poter mettermi in costume più spesso, non solo dal vivo ma anche via video, come sto facendo da qualche tempo.
 
 
In base a cosa scegli i personaggi da portare?
 
In base a tante cose, in realtà.
Considero cosa ho visto di fatto da altri che potrebbe piacermi portare, ma magari mi ha anche attirata un dettaglio attorno cui vado a creare tutto il resto fantasticando… o sbagliando (Margen ad esempio è nata così: da un errore mentre facevo il trucco).
Considero però pure ciò che ho a disposizione come oggettistica, vestiario e simili, quanto mi verrebbe a costare in termini di tempo e denaro quello che non ho.
Ultimo ma non meno importante, considero molto anche i tratti del volto, il colore degli occhi, i capelli, gli zigomi, insomma in generale il mio fisico, di cui sono pienamente consapevole: insomma, si vede che non vesto S e neanche
 
Quindi, momento motivazionale: se posso fare cosplay io che non ho una parte del corpo in armonia con l’altra, lo può fare chiunque! Credete in voi stessi!
 
 
Fiere alle quali hai partecipato?
 
Non chiedermi gli anni perchè non me li ricordo… Milano Comics, Torino Comics, Lucca Comics, Fiera di Novegro
 
 
Quanto tempo impieghi nel realizzare i costumi?
 
Dipende.
Non sono una di quei cosplayer davanti a cui mi tolgo tanto di cappello, non sono una di quelle che cuciono e dipingono e creano usando mille materiali con un estro ed una pazienza che invidio tantissimo.
Il tempo che devo attendere io è quello necessario a racimolare qualche soldo, comprare ciò che mi pare adatto e farmelo arrivare. Il resto del tempo lo uso per capire come abbinare il tutto e con cosa può stare o meno bene, nonchè per mettermi nel personaggio di modo da poterlo interpretare al meglio.
Da quel momento il cosplay può dirsi “pronto”, ma ci metto almeno un altro paio di settimane se non di più per combattere con me stessa ed il mio senso di inferiorità, per poi convincermi a fare finalmente qualcosa di pratico come indossarlo!
Quindi di per sè, alla sintesi, posso metterci tre giorni così come sei mesi o un anno.
 
 
Cosa è per te il cosplay?
 
E’ un momento di svago dalla noia della vita quotidiana, una parentesi in cui posso permettermi di essere qualcun altro anzichè la me di tutti i giorni.
Trovo piacere a interagire con altri cosplayer tanto quanto con la maggior parte delle persone che bazzicano le fiere in abiti civili. Quando ho portato la demone, i bambini soprattutto mi hanno regalato dei momenti veramente teneri, quindi non mi faccio problemi a dire che ad oggi lo faccio anche un po’ per loro: vedere un piccino che supera la sua paura giocando, esplorando il tuo costume e provandone i pezzi è qualcosa che scalda il cuore.
 
 
Cosa miglioreresti in questo mondo cosplay?
 
Ci sono tanti argomenti di cui parlare al riguardo e tantissime pecche che potrebbero essere migliori. La guardo dal punto di vista positivo, potrebbe anche essere peggio.
Ci sarebbe di che lavorare sulle problematiche psico-sociologiche che portano alcune persone a desiderare attenzioni senza le quali rischiano vere e proprie crisi; ci sarebbe da parlare dei maniaci che tentano di fare foto con le cosplayer e di appartarsi con loro; ci sarebbe di che parlare dei membri della stessa comunità che molto spesso discriminano altri cosplayer in virtù dell’aver usato più o meno denaro e più o meno tempo o più o meno abilità artigianali proprie per farlo; ci sarebbe di che parlare dell’invidia che si genera, dei rosik, del fastidio verso altri cosplayer che alcuni hanno, del body e gender shaming cui spesso ho assistito; ci sarebbe di che lavorare sulla visione “infantile” o eccessivamente pornofrafica che il mondo esterno ha del cosplay; e così via.
Alla fine, il tutto dovrebbe ridursi a un enorme “chissenefrega?”. “Cos-play” deriva da “Costume-play”, “giocare con il costume”: chi si definisce vero cosplayer dovrebbe conoscere questa definizione a menadito. Quindi ancora non riesco a capire alle persone cosa interessa di chi faccia cosplay e come lo faccia, ma mi vien da pensare che siano persone senza altre aspirazioni nella vita e con un’esistenza talmente triste da dover per forza criticare gli altri.
 
 
Cosa ne pensi del lewd?
 
Distinguo: se il personaggio che si rappresenta è lewd ha un senso, se si vuole ipersessualizzare qualsiasi personaggio lascia il tempo che trova.
Parlando del secondo caso, è un modo estremamente facile per farsi vedere, quindi c’è chi si trova a suo agio a sfruttarlo.
Io personalmente non credo che riuscirei a fare qualcosa di simile, la mia dignità si sentirebbe troppo intaccata. Secondariamente, non mi attizza l’idea di avere appresso una scia di persone che mi considerano alla pari di una bambola sessuale.
Se la gente mi deve guardare vorrei che mi guardasse per quello che so fare e per come lo so fare, non perchè metto più in vista le mie zone erogene.
 
 
In cosa ti senti migliorata e in cosa dovresti migliorare?
 
Mi sento migliorata sulla stima che ho di me stessa e di come sono fatta: sentire di poter piacere comunque a qualcuno in qualche modo aiuta tanto. A livello un po’ più superficiale son migliorata nel saper come fare accostamenti, trucco, interazione, e così via. Pian piano si migliora, e non solo emotivamente.
 
 
Cosa ne pensi dei set in cosplay e dei social?
 
Penso che siano un buon modo per farsi conoscere e per avere foto di qualità maggiore oltre che personali e non nei soli rullini dei passanti!
 
 
Mentre onlyfans?
 
Onlyfans ha pro e contro.
Io ho un account onlyfans che ho tutta l’intenzione di usare per i cosplay, ma senza proporre nulla che riguardi il nudo o il leggermente lewd. Nulla di simile. L’uso che ne faccio è quello di un altro social dove un altro tipo di pubblico può vedermi e conoscermi, se poi vuole sostenermi è un in più di cui ringrazio.
Gli account onlyfans che ho visto fin’ora aperti dalle cosplayer hanno sempre quel lato erotico appariscente da sfruttare che non abbino all’essere cosplayer, ma ad una professione che ha un altro nome e che si lega a doppio filo alla pornografia. Ovvio, se si punta al denaro (e in parte alla fama verso determinati gruppi sociali) è la strada giusta. Diciamo che le persone “normali” non l’apprezzano più di tanto e tendono ad escludere queste persone dall’ambito del cosplay nella sua accezione più pura: usare questa passione per soldi anzichè per divertimento è da molti visto come squallido e denigrante.
Quel che penso io, è che questa tendenza a svestirsi crei un’aspettativa nei confronti del cosplay in generale, e potrebbe portare danni fisici e/o psicologici anche in chi il cosplay lo fa ancora per divertirsi.
 
 
Progetto per il futuro?
 
Troppi. Non avendo il limite di dovermi rifare ad anime, manga, serie TV ecc., il mio unico vero limite diventa la mia fantasia.
Non punto alle gare nè a farne un lavoro nè tantomeno a trarne del denaro, questo è poco ma sicuro. Per ora volo basso: vorrei quantomeno riuscire ad andare ad una fiera, intanto farò degli altri video e continuerò a fare errori e provare vestiti, accessori e parti.
I prossimi cosplay in lista sono una nekomimi e una demone che le abita dentro, per poi passare ad un tentativo double face di vichinga e sciamana. Ma cambio spesso idea e modifico molto, quindi vedremo!
 
 
 
Cosa vorresti consigliare a chi vorrebbe iniziare a fare cosplay?
 

Fregatevene di quanto costa, fregatevene di ciò che potrebbero pensare gli altri, fregatevene di non piacervi e di non vedervi adatti, fregatevene del fatto che potreste sembrare stupidi, fregatevene di fare qualcosa di troppo semplice, fregatevene se qualcuno non vorrà aiutarvi, in generale: fregatevene. Se l’idea vi piace, se vi passa per la testa il pensiero “mi piacerebbe farlo anche io”, fatelo. Mettete giù idee, fate tentativi, provate a truccarvi, chiedete aiuto per mettere una parrucca, chiedete in prestito un abito o un’arma finta, ma fatelo.
Gli unici limiti sono quelli che vi ponete.
 
 
Dove ti può seguire la gente?
 
La pagina che ho creato da poco su Facebook si chiama Nereya’s Cosplay ed è quella ufficiale e che riesco a seguire meglio, nonchè a riempire di più contenuti di vario tipo, e che mi permette di interagire meglio con le persone.
Però ho account ovunque: twitter, onlyfans, instagram, reddit, patreon, ko-fi, tik-tok, snapchat, tumblr, twitch, discord… per mettersi in contatto con me c’è un po’ di tutto e c’è anche per chi volesse darmi una mano. Ho racchiuso a linktr.ee/nereya praticamente tutto l’elenco dei social dove sono iscritta.
 
 
 
Io ti ringrazio per il tempo concesso e spero che l’intervista sia stata di tuo gradimento
 
Ma grazie a te! Mi è piaciutissima!icone social
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